Mentre la gente decolla verso Rodi, Palermo, Preveza, Zara, Barcellona e Puerto del Rosario, io mi stavo imbarcando per l’ovest della Germania. Due settimane fa il volo per Köln era il meno costoso in partenza da Bergamo/Malpensa e questo è bastato per convincermi. A Düsseldorf ci sono finito perché si trova a soli trenta minuti di treno da Köln e, secondo l’internet, è una città più interessante; ho programmato, quindi, di spendere due dei tre giorni nella prima e l’ultimo nella seconda.
La città
Ho frequentato la zona centrale della città e due quartieri più residenziali adiacenti al centro. Il centro è un grandissimo agglomerato di uffici e di case che sembrano uffici: lungo i marciapiedi si trovano rivenditori di tutti i marchi d’alta moda e i più tipici franchising delle grosse multinazionali, oltre a una miriade di ristoranti delle più svariate etnie. Avvicinandosi al Reno, in Altstadt (città vecchia) si gode di Bolkerstraße, una delle poche zone (per non dire l’unica) dove la gente sembra divertirsi: una via pedonale tempestata di bar, club e birrerie che, proprio per la densità di locali, viene considerata il bar più lungo al mondo. Arrivati al Reno s’incontra uno spazioso lungofiume, dove gente di vari colori ed età si distende sul prato con una birretta (un’aranciata per chi rifugge l’ḥarām). Da qui passano crociere che risalgono il fiume da Rotterdam, arrivando addirittura fino a Basel in Svizzera.
Se il Reno delimita il centro città a ovest, la stazione lo delimita a est: quando la si oltrepassa ci si ritrova in un quartiere molto più residenziale e popolare. Poche attività al di fuori di grossi centri commerciali. In questa zona troviamo Kiefernstraße, via dalle hippie vibes dove le case sono integralmente graffitate e prevalentemente occupate.
Al fine di visitare un famoso parco della città mi sono spostato verso nord e sono passato attraverso un quartiere residenziale molto più borghese. Ville cupe con splendidi giardini e altri eleganti condomini in un quartiere dove la gente per strada sembra essere molto rara. Il parco è sofisticato e anche piuttosto frequentato: complice il clima, si odorava comunque macilenza.
La pappa
La cucina tipica è a base di maiale, patate, crauti e pane di segale, ma proprio a causa della scarsa varietà importano molta ristorazione: il döner è frequentissimo (e anche ben più saporito di quelli che troviamo in Italia) così come sono molto frequenti altri ristoranti ottomani. Ho trovata una magnifica pasticceria greca che mi ha salvato la colazione dalle tristi paste tedesche, le quali mi hanno sempre fatto poca gola. La cucina orientale spinge forte con giapponesi, indiani e vietnamiti: non ho visto, però, nemmeno un ristorante cinese. Per il resto, i fast food sono numerosi sia sotto forma di catene che di chioschi di currywurst e patatine. Non c’è nemmeno bisogno di sottolineare che la cucina italiana è diffusa anche qui.
La birra
A Düsseldorf nasce la Altbier, scura ad alta fermentazione, che viene servita rigorosamente in bicchieri da 0,25. Proprio questa birra è un grosso motivo di rivalità con la vicina Köln, dove si produce la Kölsch, dorata e poco più leggera. Ho sinceramente preferito la Altbier, ma devo ammettere che la seconda si beve con estrema facilità. In tutte le birrerie i camerieri segnano con delle linee sul sottobicchiere il numero di 0,25 lasciate al tavolo: a quanto pare è facile perdere il conto.
I prezzi
A differenza di ciò che immaginassi, i prezzi sono piacevolmente contenuti: la birra in un locale si aggira intorno ai 5,50 euro al mezzo litro, così come un kebab non costa mai più di 6 (ed è decisamente più ricco di un panino in Italia). Per uno stinco di maiale con crauti e patate si spende intorno ai 17 euro ma se ci si accontenta delle salsicce si possono spendere solamente 12 euro. Il supermercato ha prezzi simili a quelli italiani, in alcuni casi anche più bassi. Menzione d’onore all’acqua in bottiglia e ai mezzi pubblici: il prezzo medio di una 0,5 ai distributori o ai chioschi è di 3 euro. Venticinque minuti di treno, invece, ne costano 13. Con estremo piacere e un pizzico di stupore ho scoperto che in Italia siamo molto più fortunati per quanto riguarda i pagamenti elettronici: tutti ci hanno chiesto contanti, a volte anche per cifre superiori ai 10 euro.
La fauna
Come avevo già notato in Hamburg e in Berlin, la società è multietnica. Seppur i turchi siano l’etnia straniera prevalente, si può trovare gente proveniente dai posti più disparati. Mi è sembrato anche che gli immigrati fossero bene o male integrati nella società da tempo e che, soprattutto fra i giovani, non ci fosse una prevalenza ariana. Come in tutti i posti ricchi, per le strade c’è anche molto disagio: è paradossalmente più facile vedere un tedesco senzatetto che uno straniero. Mi ha fatto piacere notare come i bar fossero pieni di coppie di anziani, le quali rimanevano a bere e scherzare anche fino a tardi. Le ragazze, per quanto mi riguarda, non sono particolarmente belle, mentre i ragazzi forse risulterebbero più interessanti per gli/le amanti del genere. Le uniche pulzelle che mi hanno approcciato sono state due statunitensi di circa settant’anni in crociera sul Reno: purtroppo nemmeno con loro sono riuscito ad andare oltre i 5 minuti di engagement.
Gli italiani
Ho incrociato diversi italiani tra cui: un cinquantenne di Milano nella città per un viaggio di lavoro, due miei coetanei che da Amsterdam son venuti a Düsseldorf in pullman per pagare meno il volo, una commessa calabrese in un baretto e un turco che ha vissuto a Torino per qualche anno prima di trasferirsi in Germania. Secondo l’internet, Düsseldorf ha 7k italiani su una popolazione di 600k circa.
Köln e la Cattedrale
A differenza di Düsseldorf, Köln sembra leggermente meno lavoratrice. Se la prima è considerata la città tedesca con il più alto volume d’affari in ambiti quali moda, pubblicità, revisione contabile, consulenza legale e aziendale (Wikipedia eheh), la seconda sembra più umana. Ci sono stato solo poche ore e per questo non posso valutare più di tanto, ma è bastata l’incantevole Cattedrale (una delle poche strutture risparmiate dai bombardamenti americani) per farmi sentire più leggero.