Temevo il giorno in cui questo esecutivo avrebbe messo mano alla questione cannabis e quel giorno è arrivato. Il ministero della Salute ha recentemente reinserito i prodotti a base di Cbd per somministrazione orale nella lista degli stupefacenti (al contrario di quanto indica la stessa OMS secondo cui non crea dipendenza o danni alla salute). Ciò non impedirà alle farmacie di vendere questi prodotti sotto ricetta ma andrà a colpire tutti i rivenditori di cannabis light, che non potranno più tenere gli oli in negozio, così come i produttori che dovranno passare attraverso un costoso processo di registrazione come farmaco presso il ministero.
Tutto questo mentre in Germania una legge di iniziativa governativa che liberalizza la cannabis a uso ricreativo sta per essere votata in Parlamento. Qui, invece, i rapper sponsorizzano alla luce del sole pagine Instagram che in pochissimi click ti portano a casa kg di hashish e marijuana, senza nessun controllo sulla qualità del prodotto e tantomeno sulle transazioni economiche. E la cosa più triste è vedere queste stesse pagine chiamate tipo “Pablo Escobar di Roma Sud” pubblicare a sfregio le millate che si portano a casa in nero ogni mese, alla faccia dello stato che taglia sulla sanità dicendo ai medici che si prescrivono troppi esami inutili.