Il cielo sarà grigio, più denso sulle alte colline che separano la grande pianura dalla riviera ligure di levante. Le stesse nubi presiederanno anche la linea disegnata dalle città che vanno da Ivrea a Bassano del Grappa, custodi dei bacini d’acqua che, scivolando lungo la valle, da secoli arricchiscono contadini e allevatori. I loro campi attorno ai larghi fiumi saranno nascosti dietro la nebbia, più fitta nelle ore crepuscolari. Dal punto in cui le marmotte iniziano a scavar le tane, invece, le prime timide nevi cadranno soffici sull’erba rasa ma ancora verde che porta fino in terra straniera.
Sulle curve rigate dalle uve del Chianti la pioggia tornerà a ingrassare i corsi d’acqua macchiati di sangue. Non brilla il cielo scendendo lungo la dorsale che divide i mari: si alzeranno al meriggio le nubi che dal risveglio soffocano le terre dalla Sardegna alle Marche. Le stesse nubi goccioleranno invece sull’estrema isola fin oltre lo stretto, ma la terrà avrà tregua prima di sera quando gli aridi fondi potranno assorbire il piovuto prima che il buio ne nasconda gli orizzonti. Solo tra il Gargano e la penisola sorrentina il risveglio sarà baciato dal sole: anche qui, però, l’azzurro cielo sarà rimpiazzato dal cinerino.