Io che una fede politica ancora non l’ho scelta, nonostante ogni chiamata al voto mi obblighi a fissare sulla tessera elettorale un’istantanea del sentimento che in quel momento domina, dopo un anno di governo Meloni mi reputo discretamente soddisfatto di essere rappresentato da una persona seria come mamma Giorgia. Pur volendo soprassedere su molti aspetti (chiamiamoli “aspetti”) del suo esecutivo che mi restano invisi e che non reputo all’altezza di un paese rispettabile come il nostro, in occasione del servizio di Striscia la Notizia che nei giorni scorsi ha sparato sul marito di Giorgia, tal Andrea Giambruno già noto per avere ontato l’immacolata moglie con dichiarazioni al limite sugli stupri, mi piacerebbe oggi battagliare la pagliaccissima idea di fedeltà coniugale e famiglia tradizionale che la mamma tanto difende.
Visti i fuori onda dove Giambruno si pavoneggia (con scarsissimi risultati) davanti alla sua ottima collega Viviana Guglielmi, vorrei far notare l’inevitabile ipocrisia di chi si promette fedeltà eterna in un’istituzione (il matrimonio) che nel 2023 non ha più alcuna ratio. Sarebbe utile ripercorrere come nasce la monogamia e le ragioni evoluzionistiche per cui la si privilegiò: sarò breve. Se mia moglie, ai tempi, avesse copulato con altri uomini, ci sarebbe stata qualche possibilità che io avrei pagato per mantenere figli non miei. Allo stesso modo, se mio marito avesse fatto lo stesso, ci sarebbe stata qualche possibilità che non avrebbe più mantenuto solo i miei (di donna) figli, diminuendo così le possibilità di sopravvivenza di questi (e quindi dei miei geni). Inoltre si riscontra una semplice ragione biologica per cui l’uomo tende a essere più infedele: l’uomo non ha limite alle possibilità di fecondare, la donna ha un vincolo di nove mesi. È chiaro che queste considerazioni, oggi che il sesso ha assunto tutto un altro significato, non valgono nulla.
Questo piccolo excursus ci porta fino a giustificare il giambrunismo: attenzione, non vogliamo giustificare le molestie, per giunta sul posto di lavoro. Quello che giustifichiamo è l’umana propensione a cercare della passione amorosa al di fuori di una camera da letto che, se posso azzardare ipotesi che in questo caso più ipotetiche non possono essere, non penso faccia scintille. Giambruno è disgustoso. Ma non perché sta facendo il cascamorto da maritato: è disgustoso perché nessuna donna si merita di essere approcciata da uno che usa il termine “cazzo” come fosse prezzemolo.
PS: vengo a sapere ora della separazione della coppia in questione. Sono contento per loro, ma soprattutto spero che questa vicenda sia un primo piccolo seme affinché in mamma Giorgia germogli una diversa idea di relazione. Perché, come dice sempre mia nonna, cambiare idea è sintomo di intelligenza.