Il supremo sputtanamento sabaudo | UDaily
Perché questa triste storia ci insegna anche qualcosa
Cari lettori di Undernet, è con smisurato entusiasmo che mi trovo qui oggi a scrivere di questa vicenda squisitamente telenovelistica. Scommetto che la maggior parte di voi si è già imbattuto in quello che passerà alla storia come lo sputtanamento sabaudo più epico di sempre e se ho deciso di portare questo tema oggi non lo faccio solo per sciacallare su questo triste gossip. Se ne scrivo è perché ho letto un articolo su “La Stampa”, e non faccio nomi perché non voglio renderlo un attacco personale, che interpretava questa storia in chiave di doppio tradimento, il primo della donna bugiarda e il secondo dell’uomo che la sputtana pubblicamente, e ci tengo ad esprimere il mio più grande disaccordo rispetto a questo punto di vista.
Se il cornuto ha deciso di imbastire un tale spettacolo per giustificare la scelta di lasciare la sua fidanzata alla soglia del matrimonio davanti alla Torino incamiciata nota per sorridere in faccia e sussurrare alle spalle, non l’ha fatto esclusivamente per servire un’umanissima vendetta alla fedifraga, ma, come lui stesso sottintende, l’ha fatto per tutelarsi dalle bugie che la celebre fidanzatina avrebbe potuto diffondere sul suo conto una volta avvenuta la rottura privata. La donna aveva già confessato alla madre di sentirsi poco al sicuro nel letto di quest’uomo e io, per quanto non possa averne la certezza, mi giocherei la mano con cui scrivo sul fatto che questa fosse una delle tante cazzate raccontate dalla gentile signora, tanto che lei stessa non sembra aver smentito pubblicamente in alcun modo lo sbugiardamento delle falsità raccontate (cosa a mio parere infinitamente più grave del tradimento). Come pensate si sarebbe vendicata la buona donna se da un giorno all’altro il ricco marito l’avesse lasciata? Di certo non avrebbe detto a tutti che s’era offeso dopo aver scoperto che lei si scopava segretamente altri uomini: malpenserò anche ipotizzando che la storiella di violenza, già testata con la mammina, sarebbe stata una buona candidata, se non da portare in tribunale, almeno da spifferare tra la cerchia provinciale della Torino bene.
In un terreno scivoloso come quello della camera da letto, dove spesso l’uomo ha il monopolio della violenza fisica e la donna il monopolio della violenza giudiziaria, gli uomini intelligenti non lasciano spazio di manovra alle donne capaci di menzogna. Vorrei quindi spiegare a chi la pensa come la sopra non-citata giornalista che il gesto non elegantissimo del non letteralmente povero ma senza dubbio cornuto banchiere, non è una gratuita eppur educata gogna, ma il modo più saggio di proteggersi da un’arrivista di tale portata.