Hi guys!
Prima di tutto, bentornati. Sono veramente grato che abbiate apprezzato così tanto l’esordio di qualche giorno fa. Non vi aspettate di trovare testi così scorrevoli a ogni appuntamento. Per l’appunto, oggi sento di non scrivere con la stessa spontaneità: faccio più fatica a scegliere le parole e non sono convinto della direzione che questa narrazione sta imboccando. Vi ho anticipato che avrei voluto parlare di Twitch e infatti mi sono seduto con questa intenzione, ma sento di non essere abbastanza tranquillo per fare un discorso lucido e godibile. Tutta quest’ansia è patetica se considerate il fatto che siete poco più di trenta persone a leggermi. Quanto è paradossale: così arrogante e così insicuro allo stesso tempo. Sono sempre più convinto che quello della scorsa settimana sia stato solo un lucky shot ma, se anche così fosse, so bene che l’esercizio può portarmi a un risultato altrettanto fortunato.
Passato qualche giorno, tornata la cieca fiducia in me stesso.
Eccomi. Oggi credo di essere più in forma. In questi giorni ho rivalutato i termini in cui parlare del sito viola alla luce del fatto che la maggioranza di voi probabilmente non ha nemmeno un’idea generale del topic in questione. Avrei voluto fare qualche riflessione su alcune dinamiche specifiche di Twitch Italia ma avreste capito poco, dunque ho trovato questo interessante articolo con molti numeri (e relative fonti) che credo possa aiutare un primo approccio alla materia.
Twitch è una piattaforma di streaming video, sia live sia on demand, che conta 26 milioni di spettatori attivi al giorno. Ad ogni ora Twitch ha 2,5 milioni di spettatori attivi, più della somma dei canali RAI e più del doppio della CNN. Inoltre, il 91% del pubblico di Twitch ha meno di 40 anni. Seppur inizialmente sulla piattaforma venissero trasmessi videogiochi, a oggi la categoria di gran lunga più guardata è “Just Chatting”. In teoria, entrare su “Quattro Chiacchiere” significa guardare una persona con una telecamera puntata in faccia e poter interagire con lui attraverso una chat di testo. Potete immaginare quante possibilità queste condizioni implichino: si passa indistintamente da chi si riprende durante una serata in Navigli a chi ospita scienziati esperti per un dibattito sul nucleare. Tutto questo accade su quelli che sono banalmente chiamati “canali”. Di norma, ogni canale è riconducibile a un individuo, il quale guadagna dal sostegno diretto dei suoi viewers più affezionati che donano piccole somme di denaro in cambio di alcuni benefici come, ad esempio, l’assenza di interruzioni pubblicitarie durante la trasmissione. Specialmente considerando l’uso che gli utenti ne fanno, Twitch è diventato parzialmente sovrapponibile alla televisione tradizionale. Giusto per evidenziare il parallelo, lo streamer ha addirittura la possibilità di guardare e commentare i film e i TV shows dal catalogo di Prime Video con i suoi spettatori (a patto che abbiano un account Amazon Prime perché, per l’appunto, anche Twitch è tra i tanti giocattoli del rettiliano). Resta però il fatto che per eguagliare i contenuti della televisione tradizionale servono molti più soldi di quelli che sono stati investiti finora da chi trasmette su questa piattaforma.
Ed eccoci faticosamente arrivati alla riflessione da cui sarei voluto partire in principio: c’è una possibilità che questo nuovo medium di comunicazione di massa possa spodestare i colossi dell’industria televisiva che hanno dominato i decenni scorsi? La televisione tradizionale non mi sembra convincere più di tanto le nuove generazioni: molti giovani intorno a me non hanno una televisione in casa e, se ce l’hanno, non è collegata all’antenna. Io stesso possiedo una smart TV che non ha mai visto alcun canale del digitale terrestre. Ormai tutti i canali televisivi tradizionali vengono trasmessi in diretta streaming, ma la maggior parte dei programmi puzza comunque di stantio, così come chi li segue. Nel frattempo gli anni passano, la gente muore e i giovani che restano perdono molta fiducia nei confronti di chi li ha snobbati per tutto questo tempo. Per questo motivo penso che, se gli streamers (che a oggi hanno ancora la fortuna di essere indipendenti) azzardassero investimenti di grosse cifre in progetti più strutturati e più lungimiranti prima che lo facciano le emittenti televisive tradizionali, ci sia la possibilità di una rivoluzione lenta e graduale verso un servizio più dinamico e più comunitario. Twitch non diventerà mai precisamente la “nuova televisione” perché i tempi sono molto diversi e fortunatamente internet offre tantissimi canali alternativi ai suoi utenti. Ma questo non esclude che, eventually, i numeri di Twitch non possano superare quelli della televisione.
Da questa riflessione di carattere più generale ho escluso una piccola considerazione sui contenuti che a oggi offrono i creators della piattaforma. Salvo rare eccezioni, il pubblico di Twitch è molto infantile e di conseguenza molti creators si vedono costretti a degradare intenzionalmente il proprio lavoro per questioni di ritorno economico. Oggi non voglio essere troppo lungo su questo punto, ma sono convinto che chi ha la possibilità e il talento di perseguire una strada che inizialmente può sembrare meno remunerativa, avrà un considerevole ritorno in un futuro, a mio parere, nemmeno troppo lontano.
Per oggi ho finito con il mio delirio e prima di andarmene a dormire voglio ringraziare Giulia, cara amica di lunga data, la quale si è spontaneamente offerta di darmi una mano con i refusi (vergognosamente abbondanti) e che mi ha dato consigli fondamentali per migliorare la mia scrittura, e Beatrice, studentessa di lettere moderne che ho conosciuto qualche giorno fa in Colonne, la quale mi ha criticato aspramente alcuni passaggi, come le ho chiesto io stesso di fare, forte del distacco di chi non ti conosce abbastanza da essere costretta a indorare la pillola. Detto questo, vi saluto e nel caso il topic non vi abbia interessati più di tanto, vi prego di non abbandonarmi: prometto che il prossimo appuntamento con Undernet sarà di carattere profondamente diverso. Sempre se ci sarà.
Addio amici, vvukdb.