Ragazze che non hanno mai visto un film in vita loro cadono vittime inermi dell’hype di Barbie e mettono nuovamente piede in un cinema dopo quella volta in cui avevano scroccato il bagno del The Space al centro commerciale. Entusiaste della proiezione e illuminate dallo spirito critico che tipicamente segue la fruizione artistica, vogliono condividere con tutti ciò che hanno appena vissuto, anche per soddisfare il bisogno di condivisione tipico dell’esperienza estetica: si inizia dal fidanzato. Il fanciullo, il quale con buona probabilità saprebbe recitare tutte le formazioni titolari delle venti squadre di serie A (un prodigio, concediamoglielo) ma che di cinema poco s’intende, andrà a vedere Barbie (e pagherà entrambi i biglietti) perché, da persona di mondo qual è, capisce quando è il momento di scendere a compromessi con il genere femminile. E perché, dopotutto, ci sono i piedini nudi di Margot Robbie.
L’ignaro giovane assiste alla proiezione e probabilmente non si annoia nemmeno: è in automobile, sulla strada del ritorno, che si consumerà la tragedia tra i due ormai ex-fidanzati. Lei si sta asciugando le lacrime, perché si sa che a volte la seconda visione è più intensa della prima, mentre lui collega il telefono allo stereo dell’automobile per sciogliere l’imbarazzo con la solita playlist. “Ti è piaciuto?” Interviene lei prima che la musica prenda il sopravvento. “Massì dai, è carino” ha preferito Joker, ultimo film che ha visto al cinema, ma non è così sprovveduto da esplicitarlo. “Lo sapevo che non ti sarebbe piaciuto, non hai capito il messaggio del film ed è per questo non capisci me, non capirai mai i miei bisogni”. Drama eccessivo, tensione crescente e ad un certo punto al malcapitato scivolerà pure la frase di troppo, quella di cui ti penti immediatamente, ma che in quel momento di difficoltà il tuo cervello non è riuscito a inibire.
Lo lascia la sera stessa dopo che il litigio è degenerato nell’abitacolo dell’auto in sosta sotto casa di lei. Lui se ne torna a casa ancora intontito da ciò che è appena successo. È bastato che un briciolo di autorialità facesse breccia nell’anima della giovane barbie perché la superbia prendesse il sopravvento. Ma nessuno le spiegherà che se si era scelta un ragazzo semplice è perché c’è stato bisogno di tingere il mondo di rosa per farle mettere piede in un cinema.