Oggi mi sono svegliato, ho cagato e ho rifondato la sinistra
È quando il soggetto è quotidiano che si vede la grandezza di un regista
Ieri ho ricevuto l’ennesimo rifiuto della mia candidatura dopo un colloquio per un tirocinio full time della durata di 6/9 mesi in sostituzione a una maternità con un compenso di 700 euro al mese. La posizione è “Assistente Comunicazione e Formazione (Tirocinio extracurriculare Area Sanità)” ed è ancora aperta se qualcuno di voi interessasse: ho notato, però, che hanno cambiato il rimborso in 500-700 euro sulla base del profilo, probabilmente dopo aver visto che i candidati come me salterebbero nei cerchi di fuoco per i soli corsi di alta formazione in sanità gratuiti (non gliel’ho detto, l’avrà annusato al colloquio). Per farla breve, in questo periodo di oncogeno torpore la mia mente si sta sabotando al punto tale da occuparsi di attualità. Ho iniziato a popolare la home di YouTube di inchieste, interviste, servizi, urlatori da talk show, scienziati dei dati, uteri in affitto e cocaina. Un circo magnifico di cui mi ero dimenticato. E non lo dico con disprezzo, mi appassiona sinceramente questo tipo di intrattenimento. Non mi sono mai occupato troppo di politica perché, per quanto mi ritenga predisposto alla gestione della cosa pubblica, non penso di essere predisposto al rigore, almeno superficiale, che un candidato deve mostrare per essere candidato. Stamane però mi sono svegliato, ho mangiato una pesca che per qualche strano motivo mi ha mandato dritto in bagno, e ho sentito quel prurito nel cervello che riesco a grattare via solo se dico a tutti quello che penso.
In questi giorni ho appunto avuto a che fare con molti giornalisti più o meno apertamente schierati che mi esponevano la loro versione dei fatti, come normalmente fa un giornalista. Ho notato come, seppur io non condivida buona parte delle posizioni che difende, il giornalismo schierato a destra mi ha divertito molto di più rispetto alla sua controparte o, ancora peggio, rispetto a chi si proclama super partes. Per fortuna, io che dispongo di una grossa quantità di tempo libero da sempre (ahimè, croce e delizia), consumo la mezz’ora quotidiana di Porro come si guarda Criminal Minds prima di cena e poi, dato che nessuno mi prepara la cena, mi metto a cucinare e inizio a questionare tutto ciò che ho sentito. Non basta più rifugiarsi dietro a una bandiera quando dei bravi oratori ti provano a influenzare: gli unici che non trovano occasione di mettere in dubbio le proprie posizioni politiche sono quelli che non seguono niente, non ascoltano nessuno e non approfondiscono nessuna informazione che per puro caso gli sfiori l’apparato uditivo (perché ovviamente queste persone non leggono).
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Ascoltare chi ti prova a convincere delle sue posizioni è l’unico motivo per farsene una propria. Non stiamo facendo fisica, dove c’è qualche fattore qua, qualche fattore là, li metti insieme nel modo giusto (nell’unico modo giusto) e hai il tuo risultato. In politica non c’è una procedura, non c’è un metodo, ci sono solo coscienze. E la coscienza è la prima cosa fondamentale, imprescindibile per fare politica e imprescindibile anche solo per votare. Ma attenzione! Non sto parlando della coscienza con la c maiuscola, quella del “mettiti una mano sulla coscienza”, quella del criterio supremo della morale, no! Sto parlando di una coscienza qualsiasi, basta avere una tessera elettorale e una coscienza in affitto, una sorta di simpatia temporanea, e il tuo voto vale tanto quanto quello di Massimo Cacciari. Come quando un turista americano va a vedere, chessò, il Real Madrid, e all’ingresso gli danno una bandierina bianca. La sventola, si diverte e, se vince, per qualche motivo esce di lì che sta pure meglio. Senza che del Real Madrid gliene freghi sinceramente nulla. Ma questo è sufficiente ai fini del Real Madrid, perché lo stadio si riempie e la squadra gioca meglio: non importa se da qualche parte c’erano dei tifosi sfegatati del Cádiz, gente che segue la squadra con il cuore da sempre, che ci tiene ai risultati della propria bandiera e che farebbe le più grandi follie per supportarla. Alla fine, lo stadio era tutto bianco, gli americani hanno comprato la tazza del Real, hanno pagato il biglietto al Real e il prossimo anno il Real, con i soldi dei turisti, si compra un calciatore ancora più forte.
Come inseriamo questo confuso parallelo nel nostro discorso? Vorrei citare, purtroppo non letteralmente, il mio professore di storia delle dottrine politiche a Torino, il professor Francesco Tuccari, che un giorno a lezione ha spiegato come la democrazia, con il meccanismo di partiti di oggi, non sia altro che una competizione tra brand, senza che nessun partito abbia alcun contatto con i reali interessi dei cittadini. Questi brand, per diventare popolari, hanno bisogno di molti soldi e, soprattutto con l’avvento di internet, della conoscenza di strumenti di marketing efficaci, come ci insegna il social media manager di Salvini. Lo stesso Berlusconi ha governato per vent’anni allo stesso modo, interpretando in maniera eccellente la televisione, il medium dei tempi. L’intrattenimento, la cultura pop, l’essere coinvolti: dare una bandiera da sventolare a chi di base non frega un cazzo di nulla (a mio parere stragrande maggioranza della popolazione votante, provate il contrario).
Chiaro che ci sono alcune posizioni, alcune idee, con cui è più facile in primo luogo intrattenere e di conseguenza convincere: uno psicologo abbastanza rilevante, almeno secondo i professori del mio corso di laurea e secondo i tizi che assegnano il Premio Nobel, chiamato Daniel Kahneman dice che il cervello umano è pigro ed è molto più semplice convincerlo a non cambiare nulla piuttosto che a cambiare qualcosa. La mentalità conservatrice è più facile da diffondere perché già è presente in tutti noi. Serve uno sforzo cognitivamente più grande, dice Kahneman, per accettare qualcosa di nuovo, seppur quel cambiamento sia in linea con i nostri interessi. La politica è distante, siamo separati da milioni di burocrati da chi decide: è più sicuro affidarsi allo status quo.
Poi c’è la sinistra. La sinistra che pensa di poter riportare alle persone la reale complessità dei fenomeni del mondo, facendosi rappresentare da illustri intellettuali e citando grandi scienziati, proclamati a unici custodi della verità. E non fraintendetemi, perché io in linea teorica voglio che sia questa gente a governarmi. Ma di fatto se tu metti davanti alle persone uno che ti spiega come l’ossido di azoto e il biossido di zolfo creano dei gravi squilibri nell’atmosfera e causano un sacco di altre cose noiose per cui tu devi cambiare le tue abitudini, è chiaro che non se lo fila nessuno. Specialmente se sull’altro palco c’è un tizio che sbraita dicendo opinioni randomiche su tutto, spesso in contraddizione e risultando proprio per questo ancora più divertente. Non voglio sminuire la destra, le mie posizioni politiche sono ancora poco chiare e in continua evoluzione. È una semplificazione di quello che succede, ma mi serve per farvi arrivare alla mia tesi di oggi: la sinistra deve sacrificare un goccio di serietà in cambio del consenso. E questo non significa spostarsi agli estremi delle proprie posizioni, significa mettere alle proprie idee il trucco televisivo.
Radicalizzare può tornare molto utile alla causa: la sinistra significa cambiamento? Progressismo? Minaccia quello che c’è! Spacca tutto, cazzo! Non puoi fare del riformismo la tua campagna elettorale. È come se all’inaugurazione della mia birreria, al posto che scrivere “APERITIVO GRATIS” scrivessi “Se arrivate nella fascia oraria dalle 17 e 30 alle 18 e avete completato con successo la registrazione sul nostro sito quella volta là, quando nelle nostre storie Instagram abbiamo messo quel link… Ti ricordi? Ecco, se hai la mail con il relativo QR code e lo presenti nella suddetta fascia oraria, a quel punto, se non abbiamo finito le scorte, ti daremo un assaggio di birra e un pacchetto patatine di quelli piccoli, proprio i più piccoli che ci sono”. Questo è il riformismo. O meglio, questa è la realtà. Ma a chi pensate che piaccia la realtà? Come pensate di convincere affermando la realtà?
Qualcuno potrebbe dirmi che questo approccio alla comunicazione sta trovando spazio con l’attivismo ecologista figlio di Greta Thunberg. E non ha tutti i torti. Infatti, l’ambiente e le relative battaglie sono l’unico tema per cui anche la gente comune di sinistra ha combattuto in questi anni. L’atteggiamento di Greta Thunberg fa schifo: una bambina maleducata che non ha idea delle implicazioni di quello che dice (giustamente, è una bambina!) e insulta apertamente i leader mondiali. Una porcheria assoluta in un paese civile. Però perdonatemi, le battute sessiste di Berlusconi non erano anch’esse una porcheria? Il fatto che alcuni esponenti del governo oggi siano ammiratori di sua eccellenza non è una porcheria? Salvini che va in giro con il rosario, quando tutti sanno che non è credente, non è una porcheria? La gente ama le porcherie. La gente ama il grottesco, il contraddittorio, il tabù, il peccato, il tradimento, le viscere, l’assurdo. E poi parliamoci chiaro: ora che ci sono i famosi ammiratori del duce al governo, vi sembra che ci sia il pericolo di una dittatura? Faranno le loro riforme, democraticamente votate in parlamento, e ci saranno cose buone, ci saranno cose meno buone. Sicuramente ci saranno scelte più o meno lungimiranti ma nessuno perderà diritti fondamentali, o almeno non più di quanto non li si perdesse quando al governo c’era qualcun altro. Questo perché chi viene eletto può innescare alcuni meccanismi per facilitare o meno un cambiamento, ma questo cambiamento avverrà lentamente e con molta fatica, un giorno lontano, forse. E per certi versi questa è la grandezza della democrazia: una sorta di assistente di guida che ti blocca lo sterzo quando vuoi svoltare senza freccia.
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Ma la campagna elettorale, così come una campagna di marketing, deve sparare a zero su tutto. Prendiamo l’esempio delle droghe: io conosco molta gente che fa uso di droghe non solo leggere, quali MDMA, antidepressivi, ketamina e chissà che altro. Molte di queste persone hanno idee progressiste, potremmo dire di sinistra (a destra pippano tutti cocaina a quanto pare). Adesso seguitemi: quasi nessuno direbbe mai che queste droghe sono un bene, anche la maggior parte delle persone che ne fa uso sconsiglia e ripudia queste sostanze, almeno apertamente. Così come quasi nessuno in Italia si dichiarerebbe apertamente razzista, giusto? Eppure la destra da sempre fa leva su un sentimento represso come l’odio per lo straniero, in maniera nemmeno poi così velata, mentre la sinistra non ha mai aperto veramente alle droghe, nemmeno quelle leggere. Ed è chiaro a tutti che le droghe facciano male, così come discriminare per il colore della pelle sia sbagliato, ma la gente è sola quando mette la X sulla scheda. Perché non flirtare con tutte quelle posizioni difficili da sostenere apertamente, come chessò le droghe o l’odio per i padroni? Tanto, se anche vinci le elezioni andando a dire in giro che dai fuoco alle ville dei milionari, non succederà mai e chi ha un minimo di sale in zucca lo sa benissimo. Come la Meloni sapeva benissimo che non avrebbe affondato i barconi una volta al governo e così non è stato. La sinistra oggi è paraculo, condizione che non può coesistere al progressismo. La parola paraculo m’ha fatto venire in mente per contrasto Vendola: terrone, frocio, comunista e ambientalista prima del tempo. E rivendica tutto! Ho recentemente scoperto che ha anche apertamente detto di aver pagato molti soldi una donna per l’utero in affitto in USA. Di questo ha bisogno la sinistra. Serve gente scenografica, spettacolare. Gesti radicali e talvolta contraddittori. Perché, se da una parte il mondo è equilibrio, dall’altra l’uomo è caos. E la politica, che in questi anni di democrazia si è allontanata dal cittadino, ha bisogno di farsi vedere umana per essere credibile. La sinistra ha dimenticato l’umanità. Ma non l’umanità con la U maiuscola: ha dimenticato l’umanità che ci rende tutti sporchi uguali. Guardare a quel lerciume è l’unico modo che ha per ritrovare un posto tra la gente.
Grazie per essere arrivati fino a qui: il fatto che sempre più gente mi legga è un motivo di orgoglio immenso. Se avete opinioni riguardo quello che scrivo, oggi come sempre, siete invitati a scrivermi e confrontarvi. Grazie ancora e tanti bacini vvb <3<3