One Man Show | UDaily
Mentre i "capiscers" lo criticano per il gioco, Max Allegri tiene in piedi la baracca
In questi mesi sto dando una mano alla comunicazione di una squadra esports che milita nella “serie A” di alcuni videogiochi competitivi e questa esperienza mi sta mettendo davanti alla sfida complessa di attrarre nuovi tifosi. In questo contesto ho iniziato a rivalutare lo sport come intrattenimento sopra la competizione: è chiaro che sia difficile godere da spettatori di uno sport non praticato al massimo del livello possibile, ma allo stesso tempo essere i più forti non basta se non c’è una narrazione con dei grandi protagonisti.
Da quanto riportano gli storici dell’esports, in Italia questo settore non ha mai brillato, forse anche a causa della carenza di personalità carismatiche: allo stesso modo leggevo qualche giorno fa su Repubblica di come, secondo loro, anche il calcio italiano non sia in grande forma per lo stesso motivo. Io stesso, da juventino in un momento in cui essere juventino non è più sinonimo di essere vincente, sto capendo meglio il valore di questo discorso.
Da qui nasce l’idea secondo cui Allegri rappresenti le ceneri da cui rinasceremo. Nessuno come lui è riuscito a vincere così tanti trofei e così tante critiche allo stesso tempo, le più da parte dei suoi stessi tifosi. Chi mi conosce sa quanto sia fan dell’idea di calcio di Max, seppur ogni tanto anch’io vorrei assistere a partite meno piatte: ma la verità è che durante la settimana, quando vedo i social prendere teneramente in giro il mio mister, realizzo che questo è il vero show. Lui, da professionista e persona intelligente qual è, si presta volentieri alla causa e mette su un teatrino di enorme successo, essendogli l’ilarità propria così come è proprio il gol a Pippo Inzaghi. Che si vinca o che si perda, agli sponsor (e alla Juve) interessa che la gente guardi. E se di gol se ne vedranno pochi, seguiremo con passione la nuova saga Allegri-Gatti su TikTok.