Non è servito andare oltre ai fatti registrati dalla cronaca degli ultimi tre giorni per trovare quello che su internet viene chiamato content.
Difficile scegliere con cosa aprire davanti a così tanta follia, ma per puro gusto personale partirei dalla cittadina di Sorso, 14mila anime in provincia di Sassari (la terra promessa). Qui, nella notte tra sabato e domenica, un uomo di 42 anni ha imbracciato arco e frecce, per raggiungere il parchetto di San Pio dove un gruppetto di ragazzi stava facendo quattro cann… quattro chiacchere.
A quel punto il prode sagittario inizia a minacciarli con l’arco, questi scappano, arriva la polizia e l’uomo minaccia anche la polizia. Con il suo arco. Anche il dolore che nasce dalla noia e dal sentimento della vanità delle cose è più tollerabile assai che la stessa noia, scriveva Leopardi.
Ma passiamo alla ciccia, con la coppia di edicolanti bergamaschi che si sarebbe dovuta “suicidare assieme” in una camera d’hotel in Liguria. Per qualche giorno sembra si siano tagliati a vicenda polsi e collo, senza riuscire a concludere l’opera.
Anzi, vista l’abitudine all’uso di eroina della coppia (sostanza anche ritrovata in camera), il sangue fuoriuscito ha rinvigorito gli animi tanto che l’uomo ha deciso che dopotutto poteva anche aspettare che uscisse l’ultimissimo album dei Rolling Stones prima di farla finita. Ha ritrovato anche la forza di arrivare fino alla giugulare della moglie per poi rimanere due giorni a vegliare sul cadavere ascoltando Some Girls in loop.
Gli investigatori pensano quindi si tratti di un omicidio, nonostante l’uomo ostenti una lettera cofirmata dove la coppia esprime la volontà di suicidarsi. Io penso invece che l’ipotesi di autolesionismo sia avvalorata dal fatto che la coppia fosse titolare di un’edicola.
Ma la parola definitiva l’ha messa l’avvocato che, commentando la fuga del suo cliente, dice che appena prima di essere fermato dai poliziotti, l’uomo «aveva individuato un rettilineo per prendere velocità e andare a schiantarsi».
Passiamo quindi al trittico campano che fa tappa a Mondragone in provincia di Caserta dove una 40enne ha tenuto la madre morta da un mese in un baule sigillato con nastro adesivo. Secondo Wikipedia, «la frollatura sottovuoto è una tecnica che si ottiene inserendo un pezzo di carne in una busta privandola di ossigeno», così da mantenere l’umidità del taglio. Questo processo «ha una durata (conservazione) definita nel tempo, che di solito non supera i 30 giorni». Insomma, oltre a percepire due mensilità della pensione, la donna ha pure messo da parte un prodotto che ormai nei ristoranti non trovi a meno di 80 euro/Kg.
Ci spostiamo poi in un paesino della Valle del Sele, tra Avellino e Salerno, dove il prete ha lasciato la parrocchia per «unirsi a una missione in Africa». Peccato che con lui sia sparita anche una parrocchiana e che a questo punto la missione in Africa sembra essersi trasformata in un battesimo vietato ai minori.
E concludiamo con Napule dove Gennariello-Chan ha strangolato la sua compagna con un nunchaku, arma orientale costituita da due bastoni uniti da una catena, senza fermarsi nemmeno davanti alle forze dell’ordine che penso non fossero altrettanto fan dei manga.
Notizia bonus d’oltreoceano per lasciarci con un sorriso dopo questo macabrume: un cervo rimasto prigioniero di un lago ghiacciato è stato messo in salvo da una squadra di vigili del fuoco che, dopo averlo raggiunto, hanno fatto scivolare l’animale come una pietra da curling fino a riva.
Altri mille anni e la mia fantasia non partorirebbe nemmeno l’ombra sfumata delle storie che il nostro mondo è capace di raccontare in appena tre giorni.